La chirurgia del naso senza tamponi
La chirurgia del naso e dei seni paranasali si confronta con il problema dell’abbondante sanguinamento che caratterizza queste strutture soprattutto in presenza di stati di infiammazione cronica come le riniti allergiche, le sinusiti croniche, i polipi nasali. Per prevenire eventuali emorragie post-operatorie il chirurgo è sempre stato costretto a utilizzare il tamponamento nasale.
La garza libera o medicata e più recentemente materiali meglio tollerati come il Merocel sono utilizzati per obliterare completamente le fosse nasali del paziente alla fine dell’intervento ma il lungo periodo di permanenza dei tamponi (fino a 3-4 giorni dopo l’operazione) causa forte disagio al paziente che oltre al senso di ostruzione respiratoria, lamenta dolore alla testa e al viso come in una forte sinusite. Questo problema da sempre relega la chirurgia naso-sinusale tra gli interventi più sgradevoli. Non solo, lo stamponamento è il momento peggiore e più temuto dai pazienti e tutti ne hanno un ricordo poco piacevole. Ancora oggi nella maggior parte dei centri dove si pratica questa chirurgia, il problema non è stato risolto. Le tecniche endoscopiche, che permettono il controllo diretto delle strutture operate e l’ingrandimento della visuale del campo operatorio anche senza l’ausilio del microscopio, sono ormai bagaglio indispensabile in molti campi chirurgici ed anche nella chirurgia naso-sinusale. Il post-operatorio è migliorato enormemente basti pensare a quello di un intervento addominale o ortopedico con tecnica endoscopica. Inoltre gli strumenti oggi in uso per la coagulazione dei tessuti e dei vasi (radiofrequenze, ultrasuoni) sono estremamente meno aggressivi di quelli più datati: si utilizzano temperature più basse evitando la carbonizzazione e si impiegano apposite sonde che evitano di alterare il rivestimento mucoso superficiale ma riducono l’edema e l’ipertrofia dei tessuti profondi.
Senza Tamponi
Negli ultimi anni, in oltre 700 casi operati di interventi sui turbinati, di settoplastica, sinusite cronica e poliposi naso-sinusale, soli o associati tra loro, più del 95% dei pazienti non ha avuto bisogno di un tamponamento post-operatorio. Meno dell’1% (2/700) ha avuto problemi di emorragie postoperatorie che richiedessero il controllo mediante tamponi in una o entrambe le fosse nasali. In pochi casi (intorno al 4%) il tamponamento, spesso di una sola fossa nasale, è stato deciso alla fine dell’operazione per motivi diversi: ragioni di sicurezza dovute alla particolare gravità della patologia, condizioni generali del paziente a rischio, particolari condizioni anatomiche, esposizione da parte della patologia d’importanti strutture vascolari del naso e dei seni paranasali. In questi casi un leggero tampone in Merocel® (una morbida spugna) è sufficiente a evitare emorragie, non ostruisce totalmente il naso, è poco fastidioso per il paziente e viene di solito rimosso dopo 12-48 ore senza dolore. La contenzione delle strutture viene assicurata con fogli di silastic® che hanno lo scopo di guidare la prima fase di cicatrizzazione del setto nasale o del turbinato medio, se questi vengono trattati.
Problemi del tamponamento
- ostruzione respiratoria completa
-
ostacolo al drenaggio delle normali
secrezioni naso-sinusali
(500 cc al giorno!) - infezioni con cefalea e dolori facciali
-
stamponamento doloroso
-
stabilizzazione delle strutture
operate troppo breve